La prossima sfida dell’edilizia: attirare più donne per una transizione alla pari

L’edilizia verde, unita al settore delle energie rinnovabili, ha dimostrato di essere trainante per lo sviluppo economico del Paese. Con 420 mila posti di lavoro in più – solo nel 2022 -, il comparto del costruito è un oceano di opportunità destinato alla creazione di nuove professioni e nuova occupazione anche nei prossimi anni, con un potenziale molto più inclusivo e democratico rispetto al passato. 

Con l’erogazione dei fondi del Pnrr 12,1 miliardi andranno per l’efficienza energetica negli edifici mentre 11,2 miliardi di euro serviranno per promuovere l’uso di energie rinnovabili. Nel 2023 continuerà così l’alta di richiesta di personale stimata in 265 mila posti di lavoro in più da addizionare – secondo le ultime previsioni del Censis -, alla creazione di altre 150 mila opportunità legate all’energia; ma come questi posti verranno distribuiti tra uomini e donne è abbastanza prevedibile. L’intero impianto del Pnrr genera più e nuova occupazione in quei settori in cui le donne sono storicamente segregate con il rischio di allargare la forbice delle disuguaglianze, vanificando così quel potenziale democratico di partenza scritto nelle stesse missioni trasversali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nonché dell’Agenda ONU 2030.

È possibile dunque dire che adesso tocca un po’ anche a noi imprenditori? Se un’iniezione di liquidità così importante non ha contribuito a generare una altrettanto incisiva valutazione d’impatto di genere, allora occorre un salto culturale da parte delle imprese del ramo. Ne parliamo in maniera approfondita sul nuovo numero di Nunziare Magazine, che al rapporto donne-edilizia ha dedicato più di 40 pagine. Tra riflessioni, numeri e spunti che sono partiti da un convegno, con questa uscita intendiamo stimolare un dibattito su questi temi chiamando in causa l’intera filiera che, ora, deve imparare a fronteggiare il problema dell’esclusione di genere con una più profonda riconsiderazione dei ruoli delle donne in una delle più importanti industrie del Paese, non senza l’aiuto di un cambio di mentalità anche da parte di queste ultime.   

Poiché i tempi sono maturi e gli imperativi chiari, sono certo che le prossime sfide dell’edilizia si muoveranno su due fronti: sostenibilità e giovani, soprattutto donne, per ricalibrare una situazione che soffre di un notevole ritardo e per rispondere alle esigenze di un comparto che ha un grande bisogno di rinnovamento del capitale umano in un’ottica che sia di genere per avere accesso a una più ampia gamma di talenti, senza più nessuna esclusione.

Per approfondire il tema vi invito dunque a leggere la rivista edita dalla Cecere Management che, a margine di tali riflessioni, – questo mese – ha elaborato – per passare dalle analisi ai fatti -, un manifesto condiviso con un piano di azioni strategiche per l’ingresso delle donne all’interno nostro gruppo.